INDAGINE SU UNA PRESENZA INQUIETANTE
Giorgio e Margherita vivono da circa vent’anni insieme a Milano, dove lei si è trasferita da Viterbo sposandosi, e dove sono nate e cresciute le loro due figlie, Maria e Giovanna, ormai «grandi»: quattordici e tredici anni rispettivamente.
Giorgio, laureato in matematica ma con molteplici interessi che spaziano dalla filosofia alla musica antica, dall’arte medioevale all’esoterismo, lavora in una grossa società di informatica; Margherita, si occupa di restauro di strumenti musicali antichi; la loro vita si svolge regolare, nella grande città, forse con un… sogno nel cassetto: trasferirsi in campagna e vivere più a contatto con la natura. Ma i problemi sono tanti: la comodità di raggiungere il posto di lavoro, la scuola delle figlie, la difficoltà di trovare quello che è nei loro sogni: una casa antica, con camini, affreschi, un parco secolare intorno, e, quello che più conta… compatibile con le loro finanze. E così l’idea viene abbandonata..
Un giorno però, un fatto imprevedibile arriva a sconvolgere l’esistenza della famiglia. Margherita viene a sapere casualmente che vendono un antico castello nel Piacentino; con inspiegabile insistenza vuole a tutti i costi andare a vederlo, e, come se d’improvviso una volontà superiore si fosse impadronita di loro, la decisione è subito presa: nonostante l’apparente assurdità della cosa, nonostante le mille difficoltà, quel castello sarà loro.
Ma qualcosa di non umano sembra davvero risiedere tra quelle mura, dove una serie di fatti incomprensibili, di tracce, di messaggi, coinvolgono sempre più l’ignara e sconcertata famiglia. Finché l’arrivo di uno studioso di fenomeni paranormali, la scoperta di un antico diario e l’intervento di una medium, faranno prendere coscienza ai nostri di una inconcepibile e sconvolgente verità…
Cambiando soltanto i nomi dei personaggi ma non gli avvenimenti, l’autore, attuale proprietario del castello di Gropparello, racconta in prima persona l’incredibile vicenda di cui è stato protagonista.
LA COMPAGNIA INVISIBILE
Sequel di "Indagine su una presenza inquietante". Cambiando anche questa volta soltanto i nomi dei personaggi, l'autore, attuale proprietario del castello di Gropparello, racconta altri fatti incredibili, che costituiscono un po' la conclusione della vicenda iniziata con "indagine", di cui è stato protagonista con la sua famiglia.
Cosa abbia spinto Gianfranco Gibelli, dipendente di una ditta informatica, ad abbandonare l’ormai consolidata routine della propria vita milanese per lanciarsi in quest’avventura lo si capisce solamente se si accetta che esistano passioni più forti della ragione: quegli scatti della mente e del cuore, riconducibili al classico colpo di fulmine, che ti convincono – magari non proprio in un attimo – a fare i bagagli, caricare in macchina la famiglia, e cambiare tutto. Certo, ci voleva anche la volontà – o forse la complicità – della moglie Rita, restauratrice di strumenti antichi, per dare vita a un’impresa che si è presto rivelata fonte di scoperte continue, tanto da rendere evidente la necessità di raccoglierle in un libro.
«Sapevamo che il Castello era appartenuto a famiglie prestigiose fin dall’epoca carolingia – racconta l’autore – ma solo col tempo abbiamo scoperto altri tipi di segreti e leggende, come quella di Rosania Fulgosio, castellana morta per mano del marito Pietro da Cagnano». Come si evince dal romanzo, i nuovi abitanti del castello non sono persone che si lasciano suggestionare facilmente. In particolare, un matematico che ama filosofeggiare come Gibelli non può accettare senza combattere di avere a che fare con quelli che qualcuno chiamerebbe fantasmi. Eppure, tra le sale e gli angoli bui di Gropparello succedevano cose davvero inspiegabili. «Dal solaio, attraverso un tetto molto antico, sentivamo un passo pesante e un classico suono di trascinamento. Ma sulla polvere del pavimento non c’erano impronte. L’attrezzatura del personale di servizio spariva di continuo in maniera misteriosa. Stava diventando un problema anche trovare qualcuno che fosse disposto a lavorare qui».
È inutile dire che questi e altri episodi sono solo una parte delle vicende descritte in un romanzo che – come assicura Roberta Manuali di Bastogilibri – si lascia leggere tutto d’un fiato e rappresenta un’occasione per conoscere un po’ più a fondo un luogo che – affollatissimo di spiriti di ogni epoca – sembra essere lì da sempre e forse anche da prima della sua stessa esistenza, da quando i Celti ne avevano scelto la terra come luogo di culto, nel IV secolo a.C. Ma questa è un’altra storia. O forse una delle tante de “La Compagnia Invisibile”.
Castello di Gropparello, uno dei più antichi castelli d’Italia. Nel 1994 Gianfranco Gibelli, autore del romanzo, divenne proprietario di questa splendida fortezza, e… dei suoi misteri.
Il Castello, come poi si seppe, era “abitato” da strane presenze, conle quali lui e la sua famiglia dovettero presto imparare a convivere. Della leggenda della giovane castellana Rosania e della di lei morte avvenuta forse per mano del marito Pietro da Cagnano, l’autore narra nel suo primo romanzo autobiografico, Indagine su una presenza inquietante. Ma pian piano, nello scorrere degli anni, una visione molto più ampia e ben più densa di significati si venne a sovrapporre alle poche verità storiche finora conosciute. Davvero Pietrone uccise la moglie per gelosia? Oppure quella sparizione e i fatti che ne conseguirono sono legati a più gravi motivi? Pietrone partì davvero per una Crociata, su invito della Chiesa? Quale segretosi nasconde nella sua vita, da quel momento in poi? Perché mezzo secolo dopo il vescovo Fulgosio, discendente di Rosania, si appropriò del castello inserendolo nel patrimonio della sua famiglia? Perché i nazisti, appassionati di esoterismo, occuparono in forze ilcastello durante la Guerra? Perchè murarono una parte consistente delle antiche cantine? Che cosa si nasconde veramente dietro questi muri?…
Sono tante le domande le cui risposte restano celate dietro il velo della storia minuta, quella senza testimoni… naufragando nelle nebbie del tempo. Ma solo chi vive, ama e cerca di capire nel profondo questo luogo così affascinante e antico, può forse trovare nell’intuizione e nella convivenza con esso una nuova verità.